Mujeres libres.

I recenti negoziati sui cambiamenti climatici a Copenhagen, Danimarca, si sono rivelati l’ennesimo fallimento e un’ulteriore presa in giro delle attese legittime dei paesi in via di sviluppo. I paesi poveri chiedevano fondi ai paesi ricchi, responsabili del disastro ecologico provocato da più di 200 anni di rivoluzione industriale, che ha immesso nell’atmosfera tonnellate e tonnellate di diossido di carbonio. Fondi e tecnologie che dovrebbero aiutarli ad adottare energie pulite nel futuro. Le loro richieste, oltre ad esigere il cosiddetto “carbon debt”, si possono leggere anche come una forma di compensazione per aver creato il divario tra paesi sviluppati e quelli sottosviluppati. Più di 200 anni di rivoluzione industriale non solo hanno contribuito ad inquinare il pianeta ma hanno permesso alle potenze europee, prima, e agli Stati Uniti dopo, di dominare il globo attraverso il colonialismo e l’imperialismo delle multinazionali, impedendo di fatto lo sviluppo dei paesi assoggettati. I paesi ex-imperialisti europei e gli USA oggi devono fare i conti con le potenze emergenti: Cina, India e Brasile, tra i maggiori produttori di anidride carbonica. La Cina, in particolare, sta conquistando il mondo senza bisogno di eserciti perché utilizza l’arma più pericolosa e più convincente: il danaro. Ormai gran parte dei territori africani appartengono alla Cina. Territori ricchi di materie prime, vitali allo sviluppo sempre più sfrenato del capitalismo cinese, costruito sul feroce sfruttamento del suo stesso popolo. Il famoso “pericolo giallo” è diventato realtà. Il fatto che la Cina sia tra i maggiori inquinatori del pianeta è un fatto reale. Ma l’enorme accumulo di capitali le permette di potere ricattare il mondo. Quando i paesi occidentali denunciano la mancanza di diritti civili in Cina o nei paesi con cui la Cina commercia, essi compiono un’operazione ipocrita, perché sanno benissimo che la Cina serve agli interessi delle loro multinazionali. Ormai i governi occidentali spogliati dalla retorica di ”Dio, Patria, Civiltà ” sono solo servi delle multinazionali. Vedi le varie guerre cosiddette umanitarie o di lotta allo pseudo-terrorismo che insanguinano il mondo e che contribuiscono ad accrescere l’odio verso gli eserciti invasori. Tutti abbiamo visto le immagini di quanto successo ad Amsterdam. Le cariche violente della polizia contro i compagni anarchici e gli altri che si oppongono ad un sistema ingiusto e disumano che considera le persone e le risorse della Terra come mera merce da sfruttare, fregandosene delle conseguenze. Immagini che facevamo pensare a Genova o altri luoghi, dove si sviluppa la giusta protesta popolare contro chi vuole dominare e controllare il mondo. Con buona pace di chi crede nella superiorità delle democrazie nordeuropee. L’offerta europea di 10 miliardi di dollari all’anno è stata giudicata “patetica” dalla delegazione nigeriana. I paesi emergenti chiedevano almeno 100 miliardi di dollari. Non li hanno ottenuti, come era prevedibile. L’arrivo di Obama, ha ulteriormente deluso le aspettative di tutti coloro che avevano creduto in un suo sincero impegno ecologista. Ma come si può sperare in un uomo che succhia il sangue al suo popolo per continuare una guerra criminale? Altro che impegnarsi per riparare al “carbon debt”. Il capo negoziatore americano, Todd Stern, ha detto chiaramente che pur dichiarandosi responsabili del riscaldamento globale gli USA rigettano qualsiasi senso di colpa e l’idea stessa di debito. Tradotto: i paesi poveri dovranno continuare a pagare per quelli ricchi. L’arroganza di tale posizione potrà essere rovesciata solo quando i paesi africani e del sud del mondo si decideranno una buona volta ad unirsi e a lottare insieme per abbattere i regimi criminali al loro interno, mantenuti in vita dalle multinazionali europee ed americane. La storia del colonialismo e del neocolonialismo non è sufficiente a giustificare lo stato di miseria e di oppressione in cui versano miliardi di persone nel mondo. Vi sono le responsabilità individuali e collettive. Il tempo stringe e la Terra non può aspettare. La posta in gioco è altissima. La salvezza del pianeta o la morte per tutti.

Una individualità anarchica siciliana